Abstract
Gli aspetti genetici del globulo rosso rappresentano oggi uno dei campi più fruttiferi in genetica ematologica, sia che essi si guardino dal punto di vista strettamente morfologico, sia da quello della loro costituzione antigene, sia per la qualità dell'emoglobina contenuta etc. Ancora limitato invece è il nostro patrimonio di conoscenze per quel che riguarda i globuli bianchi. Eppure è un campo ricco di promesse, come il notevole numero di forme strettamente legate alla genetica sta a dimostrare. Ricordiamo ad esempio l'anomalia di Alder, quella di Pelger, l'eosinofilia familiare, la granulopenia familiare, etc. — È quindi uno dei punti fondamentali del nostro programma di lavoro uno studio sistematico degli aspetti genetici nella anatomia, fisiologia e patologia del globulo bianco. Non sto a ricordarvi i punti di notevole interesse già ottenuti e che, essendo pubblicati, vi sono già certamente noti. Vorrei invece prospettarvi alcune considerazioni di interesse prevalentemente teorico che pur interessando tutto il campo della genetica medica risaltano nella loro piena attualità nel campo delle genetica ematologica. Dovrò a questo proposito ricalcare alcuni punti già trattati nella relazione Gedda-Torrioli Riggio, ma l'analogia tra i due argomenti, fin troppo evidente, non mi permette di fare altrimenti.

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